sabato 19 ottobre 2013

I pirati della scuola secondaria

I pirati della scuola secondaria


Tutti mi chiamano Polso d'Oro per  il meraviglioso braccale che porto al polso destro. E' oro purissimo.
Sono finita su questa nave per caso quando i corsari misero a ferro e fuoco l'isola su cui vivevo.
Sul bracciale sono incisi un sole e tante stelle che lo circondano , significa che il mio cammino sarà sempre illuminato.
Sono testarda e faccio sempre ciò che voglio, seguo il mio istinto che raramente fallisce.
Quasi dimenticavo: quando mi hanno portato sulla nave ho imbarcato con me anche la mia gattina: Marea.
Viviana Chioccola




Sono una pirata esperta  e faccio parete della ciurma da molti anni. Mi chiamo Rose.
Sono alta, ho lunghi capelli biondi egli occhi verdi smeraldo.
Di solito preferisco indossare una lunga gonna nera con sopra una camicia bianca con maniche lunghe , un gilet nero molto stretto che batte sui fianchi e delle scarpe nere con il tacco.
Porto sempre grandi campanelle alle orecchie e una lunga collana con un teschio. Da bambina vivevo sull'isola d'Elba ed ora, diventata donna, eccomi qua accanto l'uomo che tanti anni fa mi rapì.
Matilde Draghetti




Gli altri pirati mi riconoscono per l'orecchino luccicante che porto all'orecchio destro, ha un grande valore!
Sono molto legata alla bandana rossa con il teschio e con le sciabole che indosso sempre. Quando sono in ritirata indosso una maglietta a maniche corte a righe bianche e rosse, pantaloni blu con tasche  e scarpe bianche.
Il mio ruolo nella nave è la vedetta e guardo dall'alto se passano navi da depredare.
Voglio proprio essere una brava pirata anche perchè  l'ho promesso a mio nonno che è stato vedetta sulla sua nave per tanti lunghi anni. Gli altri pirati mi discreditano un po' per la mia giovane età , ma non mi abbatto e faccio di tutto per essere apprezzata dal  mio capitano. Ora siamo a Forte Stella e gireremo per tutto l' arcipelago toscano e il nostro brigantino sarà ricordato!!!
Sara D'Auria



Ciao,
 ricordo ancora come mi hanno chiamata mamma e papà, ovvero Giuly, ma è da quando avevo sei anni che vivo con questa ciurma a bordo del brigantino Ali della Morte.
Ho dodici anni, sono la più giovane della nave e sono orfana. I pirati che mi trovarono mi dettero abiti da arrembaggio che ancora conservo e , quando il combattimento è duro, indosso pantaloni bianchi che arrivano sotto il ginocchio, una camicia rosa con le maniche a tre quarti, una fascia bianca che raccoglie i miei lunghi capelli biondi e stivali neri con il tacco.
Ho visto la mappa delle isole dell'arcipelago del tirreno centrale: Giglio, Giannutri, Capraia, Pianosa, Elba, Gorgona e Montecristo
Abbiamo deciso di compiere queste spedizioni perchè ci è giunta voce che in una di queste isole si trova un tesoro. Ora vi descrivo il brigantino.Mi pace molto osservare la nostra imbarcazione:
è tutta in legno, c'è un grande timone, due grandissime vele bianche, una bandiera nera e i cannoni. Ci sono degli scalini e da lì scendiamo nelle stanze sotto coperta e nella cambusa.
Io non ho un ruolo importante nella ciurma ma auto i cuochi, pulisco il ponte e lucido le pistole e le sciabole.. Adoro quando arriva la sera e ci mettiamo tutti giù a mangiare e i pirati alzano il gomito con il rum e allora raccontano storie incredibili tra rumorose risate. 
Giuditta Tarantino


Il mio nome è Byron ma su questa imbarcazione tutti mi chiamano IL Folle perchè sono arrivato più volte a sfiorare la morte.
Sono alto, magro con capelli castani e occhi azzurri. Non sono mai tranquillo, mi piace dare battaglia e bere un bicchiere di buon rum.
Dieci anni fa, durante un arrembaggio, mi trovai in un corpo a corpo con un saraceno:  quel maledetto mi infilzò la milza con il suo coltello, caddi a terra ma con le ultime forze rimaste, prima che mi sparasse, riuscii ad estrarre il coltellaccio dal mio fianco e a sfregiarlo nel lato sinistro di quel lurido viso. Da quel giorno il suo maledetto coltello pende sempre attaccato alla fascia che tiene i miei pantaloni.
Migliaccio Rosario





Tutti mi chiamano Tempesta e sono una piratessa. Indosso una camicia bianca, dei pantaloni neri, una bandana rossa e degli stivali neri con il tacco. Ho un'orecchino d'oro nell'orecchio destro, mentre, in quello sinistro non ho più il lobo che mi è stato tagliato in un duello.
Ho una cintura in cui tengo una spada e un pugnale che mi è stato regalato dal mio babbo con uno smeraldo incastonato nell'elsa. Sono sempre pronta ad usarli in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo.
Ho un carattere forte e deciso, non ho paura di niente e sono sicura di me.        
Gli altri mi temono perché, per guadagnarmi il loro rispetto, sono spietata.
Mi piace fare baldoria con gli altri pirati e bere fiumi di rum.

 Laura Goretti



Io sono Adelina ma nessuno si ricorda il mio nome di battesimo allora mi hanno soprannominata "CAVIGLIA FORTUNATA". Mi chiamano così perchè alla mia caviglia porto tante cavigliere. Durante gli assalti trovo sempre qualcosa di particolare che aggiungo poi alla mia caviglia. Per adesso ho : una collanina d'argento trovata in una scatola sotto la sabbia di un'isola, un braccialetto pieno di piume coloratissime e molto divertenti e poi tante trecce fatte a mano da miei vecchi amici interamente di fili di corda e altre cose. Prima mio padre lavorava in questa nave e un giorno decisi di vedere  come assaltavano il nemico . Così quando stavano per partire mi intrufolai nella nave nascondendomi in una delle tante botti di vino che caricavano. Dopo tanti anni adesso sono qui al posto di mio padre. La sera dopo aver messo in bocca un qualcosa per far placare la fame mi diverto a guardare il resto della ciurma ubriacarsi fino ad addormentarsi sulle sedie del ponte o in terra. Durante le battaglie sono ben visibile e riconoscibile perchè sotto il mio maestoso cappello fatto di piume di pappagallo porto una bandana gialla che con i raggi del sole spicca e abbaglia la vista del nemico. Mi metto inoltre degli stivali neri con rifiniture rosse alti fino al ginocchio. Durante gli arrembaggi metto la mia solita cintura di ferro per resistere ai colpi.
                                                                               Caterina Costanzo

Mi chiamo Linda Smith, ma tutti mi chiamano "La ribelle" perché nessuno riesce a domarmi,ma forse anche perché ormai non riesco più a pettinare i miei crespi e duri capelli. Anche mio padre era un pirata, anzi, lui era un capitano e avrebbe tanto desiderato un figlio maschio ma non arrivò e decise di accontertarsi di me. Fu così che iniziai a diventare un'esperta piratessa al fianco di mio padre e girai per isole in cerca di tesori. Purtroppo mentre stavamo portando sulla barca un tesoro trovato nell'isola di Araba ci colpirono di sorpresa i soldati che catturarono tutti tranne me che riuscii a scappare. Mi rifugiai sull'isola finché non arrivò un giorno un gruppo di  pirati in cerca di tesori; allora decisi di far valere le mie grandi abilità. Ed ora eccomi qua su questa nave corsara e in caso di assalto sono pronta a impugnare la mia sciabola e lottare; infatti sono caratterizzata proprio dalla mia preziosa sciabola e dai miei ricci capelli che porto sempre legati da un laccio "porta-fortuna"che mia madre fece per me per il mio primo viaggio.

Alessandra Chiacchio




Quando gli altri pirati parlano di me dicono la Leonessa perchè sono veloce, forte e feroce con il felino. La mia storia è triste ed inizia quando fui rapita dai corsari che mi insegnarono lo sporco lavoro del pirata.
Da allora sono diventata spietata e sono sempre io che propongo al capitano di uccidere gli ostaggi se per loro non viene pagato il riscatto.
Indosso una camicia con sopra un gilet di velluto, pantaloni larghi e comodi ed un paio di vecchi stivali neri col tacco alto.
Al collo ho un medaglione che apparteneva a mio padre, al polso bracciali d'oro di mia madre ed un grande orecchio a campanella che pende dall'orecchio destro; nell'altro orecchio ho un grande diamante. Ho un punto debole: quando guardo la nostra vedetta sogno una vita più tranquilla al suo fianco magari su un isola proprio dell'arcipelago toscano!!!!!! Sapete lui ha gli occhi azzurri proprio come il mare. 
Giulia Reali




Sono spagnola e alcuni anni mi fa ero in Sardegna quando all'improvviso successe il finimondo. Rumore di spade che fendevano colpi ovunque, mani ruvide e callose che stringevano noi povere ragazze e ci sollevavano per portarci via dalla nostra casupola.
Io lottai ma venni ferita e, insieme ad altre compagne, caricata sulla nave di quei maledetti pirati alcuni dei quali oggi sono  miei  compagni su questa nave. Da quel giorno ho sempre seguito i loro ordini e anche se mi sento sempre loro prigioniera adesso sono più libera , ma non è certo questa la vita che sognavo. Sono soprannominata Marchio di Fuoco perchè la sera che salii su questa nave mi marchiarono sul braccio destro per farmi capire che ero loro proprietà.
Costanzo Francesca




Sono cresciuto in mare con mio nonno, coraggioso pirata. Egli mi insegnò tutto ciò che c'è da sapere sulla pirateria. In una notte tempestosa, mentre attraversavamo lo stretto di Messina, i nemici attaccarono il nostro veliero distruggendolo completamente. Mentre stavamo per metterci in salvo su una scialuppa una palla di cannone ci colpì e noi ci trovammo in balia delle onde del Mediterraneo. Ero ormai quasi alla fine della vita quando fui salvato da questi miei compagni del “Ali della morte” e il loro capitano mi ha nominato Mezza barba.
Porto tre anelli con diamante, una maglia scollata un po' lacera, giacca rossa e pantaloni neri.
Le armi che uso erano di mio nonno: la spada si chiama Sanguigna ed ha incastonati nell'elsa otto rubini. La pistola ha quattro topazi che sprigionano una luce abbagliante.
Andrea Rosati

Il mio nome è Fortuna (speriamo che me la porti davvero) e sono una piratessa poco fortunata.
Mio padre era uno dei capitani più famosi della Sicilia, il mio paese; ma un giorno uno dell’ equipaggio (senza sapere il motivo )mi buttò in mare (forse aveva bevuto troppo), grazie  a quel pirata di nome Jack persi la memoria e mi procurai una cicatrice nel braccio,per fortuna mio padre mi fece ricordare qualche cosa del mio passato,quasi tutto, tranne il mio vero nome per questo non ricordando il mio vero nome mi chiamai Fortuna.
Vi starete chiedendo di mia madre: lei morì quando io avevo solo quattro anni ,ora ne ho quindici e sono cambiate molte cose da allora; comunque tornando a noi,mia madre morì sulla nostra nave chiamata “ La Fenice”  perché la fenice (un animale mitologico) quando muore prende fuoco ma poi rinasce dalle sue   ceneri, e la nostra nave faceva lo stesso (per modo di dire); la mia nave era un brigantino.
La bandiera era un teschio con delle ossa e un fiocco attorno. 
Che sbadata mi sono dimenticata  di descrivermi.
Valentina Severi


Sono abbastanza alta, circa uno e sessantacinque, ho i capelli biondi come l’oro, occhi di colore blu come l’oceano, labbra rosse come sangue e una carnagione abbastanza chiara:

Mi piace vestirmi elegante,oggi indosso il mio abito preferito, un cappello da capitano con un fiocco rosso,  un vestito rosso e nero con fiocchi rossi e degli stivali col tacco a spillo, una delle cose che non posso fare a meno è il medaglione appartenuto alla mia famiglia e un bracciale di mia madre.
Sono contenta di essere entrata a fare parte di questa ciurma con la nave che si chiama” Le ali della morte”.


Mi chiamo Naomi, ho 12 anni e sono soprannominata Orecchie d’elefante perché porto orecchini che sono quasi più grandi di me e mi fanno due orecchie enormi. Faccio parte della ciurma da quando avevo 6 anni; i miei genitori erano dei pirati in gamba che purtroppo vennero uccisi molti anni fa in uno scontro. Gli unici ricordi che mi sono rimasti di loro sono: la bandana rossa che portava sempre mio padre e il braccialetto d’oro di mia madre che porto sempre con me. Io rimasi sola ma i miei compagni mi insegnarono a combattere e a difendermi e grazie a loro diventai una vera e propria piratessa. Indosso quasi sempre pantaloni neri larghi, una camicetta larga e un paio di stivaletti marroni con il tacco. Colleziono orecchini da quando sono nata e a volte ne rubo alcuni come trofeo delle navi che abbattiamo. Voglio svelarvi un segreto: la sera quando non riesco a dormire mi sdraio vicino al timone e guardo le stelle finchè non mi addormento. http://alicemail.rossoalice.alice.it/cp/imgalice/s.gif


Il mio nome è Iolanda e sono una piratessa.  Dal giorno in cui è morta mia madre giro il Mediterraneo con mio padre e la sua ciurma.
Sono molto agile e il mio compito è arrampicarmi sull'albero maestro per sistemare le vele.
Non mi separo mai dalla vecchia bandana di mia madre e dai suoi orecchini d'oro a cerchio e soprattutto dalla collana che mi regalò come porta fortuna.  Attorno alla caviglia sinistra porto un fazzoletto rosso
arrotolato.
Irene Verdinelli 



Ciao a tutti io sono il pirata Benda Blu e il mio ruolo sulla nave e il cannoniere le mie caratteristiche principale sono: come dice il mio nome ho una benda blu sul mio occhio sinistro a differenza di altri pirati che la portano nera, ho una vistosa cicatrice sul braccio sinistro che mi sono fatto mentre insieme al mio equipaggio stavamo assaltando un'altra nave di pirati per prenderne il bottino e ho i capelli castani scuri. Io in più ho una fedele sciabola che mi ha accompagnato in tutte le imprese che abbiamo fatto io e la mia ciurma; me la sono procurata quando un pirata di un'altra nave mi sfidò e anche se stavo per essere ucciso la vidi dietro un barile di rum, feci una corsa velocissima per prenderla e dopo un'estenuante battaglia riuscii a scaraventare in acqua il mio avversario e dal quel giorno siamo inseparabili. Sono vestito con una camicia e dei pantaloni corti che poi verranno raggiunti dai miei stivali inoltre ho una cintura che serve a portare la mia sciabola e il mio pugnale per ogni evenienza.

Stavo dimenticando la mia corporatura è media, sono magro come un chiodo ma nonostante io sia esile riesco comunque a svolgere bene il mio lavoro anche se richiede molta forza.
Francesco Lamioni



Ero nella magica foresta che si trovava al di là del mio villaggio quando vidi, guardando verso l’oceano, quando vidi una nave che sembrava tutta d’oro!
Era una nave pirata e i pirati erano…… dietro di me.
Lottai per non farmi catturare, ma erano troppi e mi portarono via, con loro. Avevo perso un occhio tentando di colpire uno della ciurma e il capitano provvide …con un brillante puro.

Da quel giorno alla ciurma piace chiamarmi Chiaro di Luna perché il brillante diventa luminosissimo quando guardo la luna piena. Sono famosa tra i nemici per la mia testa ricoperta di mille serpenti. Mi piace vestire scuro con pelle di animali insieme a grandi e lunghi stivali sorretti da due lunghi serpenti catturati con le mie mani. La mia arma preferita è l’arco perché con esso riesco a colpire il centro di un minuscolo puntino. Purtroppo ho un grande difetto: ho terrore dei ragni, i miei più acerrimi nemici. Arrivederci sul ponte del brigantino.
Annalu Cibecchini

La ciurma del brigantino "Le ali della morte"






















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