I pirati della scuola secondaria
Tutti mi chiamano Polso d'Oro per il meraviglioso braccale che porto al polso
destro. E' oro purissimo.
Sono finita su questa
nave per caso quando i corsari misero a ferro e fuoco l'isola su cui vivevo.
Sul bracciale sono incisi un sole e tante stelle che lo
circondano , significa che il mio cammino sarà sempre illuminato.
Sono testarda e faccio sempre ciò che voglio, seguo il mio
istinto che raramente fallisce.
Quasi dimenticavo: quando mi hanno portato sulla
nave ho imbarcato con me anche la mia gattina: Marea.
Sono una pirata esperta
e faccio parete della ciurma da molti anni. Mi chiamo Rose.
Sono alta, ho lunghi capelli biondi egli occhi verdi
smeraldo.
Di solito preferisco indossare una lunga gonna nera con sopra
una camicia bianca con maniche lunghe , un gilet nero molto stretto che batte
sui fianchi e delle scarpe nere con il tacco.
Porto sempre grandi campanelle alle orecchie e una lunga
collana con un teschio. Da bambina vivevo sull'isola d'Elba ed ora, diventata
donna, eccomi qua accanto l'uomo che tanti anni fa mi rapì.
Matilde Draghetti
Gli altri pirati mi riconoscono per l'orecchino luccicante
che porto all'orecchio destro, ha un grande valore!
Sono molto legata alla bandana rossa con il teschio e con le
sciabole che indosso sempre. Quando sono in ritirata indosso una maglietta a
maniche corte a righe bianche e rosse, pantaloni blu con tasche e scarpe bianche.
Il mio ruolo nella nave è la vedetta e guardo dall'alto se
passano navi da depredare.
Voglio proprio essere una brava pirata anche
perchè l'ho promesso a mio nonno che è
stato vedetta sulla sua nave per tanti lunghi anni. Gli altri pirati mi
discreditano un po' per la mia giovane età , ma non mi abbatto e faccio di
tutto per essere apprezzata dal mio
capitano. Ora siamo a Forte Stella e gireremo per tutto l' arcipelago toscano e
il nostro brigantino sarà ricordato!!!
Sara D'Auria
Ciao,
ricordo ancora come mi
hanno chiamata mamma e papà, ovvero Giuly, ma è da quando avevo sei anni che
vivo con questa ciurma a bordo del brigantino Ali della Morte.
Ho dodici anni, sono la più giovane della nave e sono orfana.
I pirati che mi trovarono mi dettero abiti da arrembaggio che ancora conservo e
, quando il combattimento è duro, indosso pantaloni bianchi che arrivano sotto
il ginocchio, una camicia rosa con le maniche a tre quarti, una fascia bianca
che raccoglie i miei lunghi capelli biondi e stivali neri con il tacco.
Ho visto la mappa delle isole dell'arcipelago del tirreno
centrale: Giglio, Giannutri, Capraia, Pianosa, Elba, Gorgona e Montecristo
Abbiamo deciso di compiere queste spedizioni perchè ci è
giunta voce che in una di queste isole si trova un tesoro. Ora vi descrivo il
brigantino.Mi pace molto osservare la nostra imbarcazione:
è tutta in legno, c'è
un grande timone, due grandissime vele bianche, una bandiera nera e i cannoni. Ci sono degli scalini e da lì scendiamo nelle stanze
sotto coperta e nella cambusa.
Io non ho un ruolo importante nella ciurma ma auto
i cuochi, pulisco il ponte e lucido le pistole e le sciabole.. Adoro quando
arriva la sera e ci mettiamo tutti giù a mangiare e i pirati alzano il gomito
con il rum e allora raccontano storie incredibili tra rumorose risate.
Giuditta Tarantino
Il mio nome è Byron ma su questa imbarcazione tutti mi
chiamano IL Folle perchè sono arrivato più volte a sfiorare la morte.
Sono alto, magro con capelli castani e occhi azzurri. Non
sono mai tranquillo, mi piace dare battaglia e bere un bicchiere di buon rum.
Dieci anni fa, durante un arrembaggio, mi trovai
in un corpo a corpo con un saraceno:
quel maledetto mi infilzò la milza con il suo coltello, caddi a terra ma
con le ultime forze rimaste, prima che mi sparasse, riuscii ad estrarre il
coltellaccio dal mio fianco e a sfregiarlo nel lato sinistro di quel lurido
viso. Da quel giorno il suo maledetto coltello pende sempre attaccato alla
fascia che tiene i miei pantaloni.
Migliaccio Rosario
Tutti mi chiamano Tempesta e sono una piratessa. Indosso una
camicia bianca, dei pantaloni neri, una bandana rossa e degli stivali neri con
il tacco. Ho un'orecchino d'oro nell'orecchio destro, mentre, in quello
sinistro non ho più il lobo che mi è stato tagliato in un duello.
Ho una cintura in cui tengo una spada e un pugnale che mi è stato
regalato dal mio babbo con uno smeraldo incastonato nell'elsa. Sono sempre
pronta ad usarli in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo.
Ho un carattere forte e deciso, non ho paura di niente e sono
sicura di me.
Gli altri mi temono perché, per guadagnarmi il loro rispetto, sono
spietata.
Mi piace fare baldoria con gli altri
pirati e bere fiumi di rum.
Io sono
Adelina ma nessuno si ricorda il mio nome di battesimo allora mi hanno
soprannominata "CAVIGLIA FORTUNATA". Mi chiamano così perchè alla mia caviglia porto tante
cavigliere. Durante gli assalti trovo sempre qualcosa di particolare che
aggiungo poi alla mia caviglia. Per adesso ho : una collanina d'argento trovata
in una scatola sotto la sabbia di un'isola, un braccialetto pieno di piume
coloratissime e molto divertenti e poi tante trecce fatte a mano da miei vecchi
amici interamente di fili di corda e altre cose. Prima mio padre lavorava
in questa nave e un giorno decisi di vedere come assaltavano il nemico .
Così quando stavano per partire mi intrufolai nella nave nascondendomi in una
delle tante botti di vino che caricavano. Dopo tanti anni adesso sono qui al
posto di mio padre. La sera dopo aver messo in bocca un qualcosa per far
placare la fame mi diverto a guardare il resto della ciurma ubriacarsi fino ad
addormentarsi sulle sedie del ponte o in terra. Durante le battaglie sono ben
visibile e riconoscibile perchè sotto il mio maestoso cappello fatto di piume
di pappagallo porto una bandana gialla che con i raggi del sole spicca e
abbaglia la vista del nemico. Mi metto inoltre degli stivali neri con
rifiniture rosse alti fino al ginocchio. Durante gli arrembaggi metto la mia
solita cintura di ferro per resistere ai colpi.
Caterina Costanzo
Mi chiamo Linda Smith, ma tutti mi chiamano "La ribelle" perché nessuno riesce a domarmi,ma forse anche perché ormai non riesco più a pettinare i miei crespi e duri capelli. Anche mio padre era un pirata, anzi, lui era un capitano e avrebbe tanto desiderato un figlio maschio ma non arrivò e decise di accontertarsi di me. Fu così che iniziai a diventare un'esperta piratessa al fianco di mio padre e girai per isole in cerca di tesori. Purtroppo mentre stavamo portando sulla barca un tesoro trovato nell'isola di Araba ci colpirono di sorpresa i soldati che catturarono tutti tranne me che riuscii a scappare. Mi rifugiai sull'isola finché non arrivò un giorno un gruppo di pirati in cerca di tesori; allora decisi di far valere le mie grandi abilità. Ed ora eccomi qua su questa nave corsara e in caso di assalto sono pronta a impugnare la mia sciabola e lottare; infatti sono caratterizzata proprio dalla mia preziosa sciabola e dai miei ricci capelli che porto sempre legati da un laccio "porta-fortuna"che mia madre fece per me per il mio primo viaggio.
Quando
gli altri pirati parlano di me dicono la Leonessa perchè sono veloce, forte e
feroce con il felino. La mia storia è triste ed inizia quando fui rapita dai
corsari che mi insegnarono lo sporco lavoro del pirata.
Da
allora sono diventata spietata e sono sempre io che propongo al capitano di
uccidere gli ostaggi se per loro non viene pagato il riscatto.
Indosso
una camicia con sopra un gilet di velluto, pantaloni larghi e comodi ed un paio
di vecchi stivali neri col tacco alto.
Al collo ho un medaglione che apparteneva a mio
padre, al polso bracciali d'oro di mia madre ed un grande orecchio a campanella
che pende dall'orecchio destro; nell'altro orecchio ho un grande diamante. Ho
un punto debole: quando guardo la nostra vedetta sogno una vita più tranquilla
al suo fianco magari su un isola proprio dell'arcipelago toscano!!!!!! Sapete
lui ha gli occhi azzurri proprio come il mare.
Giulia Reali
Sono spagnola e alcuni anni mi fa ero in Sardegna quando
all'improvviso successe il finimondo. Rumore di spade che fendevano colpi
ovunque, mani ruvide e callose che stringevano noi povere ragazze e ci
sollevavano per portarci via dalla nostra casupola.
Io lottai ma venni ferita e, insieme ad altre
compagne, caricata sulla nave di quei maledetti pirati alcuni dei quali oggi
sono miei compagni su questa nave. Da quel giorno ho
sempre seguito i loro ordini e anche se mi sento sempre loro prigioniera adesso
sono più libera , ma non è certo questa la vita che sognavo. Sono
soprannominata Marchio di Fuoco perchè la sera che salii su questa nave mi
marchiarono sul braccio destro per farmi capire che ero loro proprietà.
Sono cresciuto in mare con mio nonno, coraggioso pirata. Egli
mi insegnò tutto ciò che c'è da sapere sulla pirateria. In una notte
tempestosa, mentre attraversavamo lo stretto di Messina, i nemici attaccarono
il nostro veliero distruggendolo completamente. Mentre stavamo per metterci in
salvo su una scialuppa una palla di cannone ci colpì e noi ci trovammo in balia
delle onde del Mediterraneo. Ero ormai quasi alla fine della vita quando fui
salvato da questi miei compagni del “Ali della morte” e il loro capitano mi ha
nominato Mezza barba.
Porto tre anelli con diamante, una maglia scollata un po'
lacera, giacca rossa e pantaloni neri.
Le armi che uso erano di mio nonno: la spada si
chiama Sanguigna ed ha incastonati nell'elsa otto rubini. La pistola ha quattro
topazi che sprigionano una luce abbagliante.
Il mio nome è Fortuna (speriamo
che me la porti davvero) e sono una piratessa poco fortunata.
Mio padre era uno dei capitani
più famosi della Sicilia, il mio paese; ma un giorno uno dell’ equipaggio (senza
sapere il motivo )mi buttò in mare (forse aveva bevuto troppo), grazie a quel pirata di nome Jack persi la memoria e
mi procurai una cicatrice nel braccio,per fortuna mio padre mi fece ricordare
qualche cosa del mio passato,quasi tutto, tranne il mio vero nome per questo
non ricordando il mio vero nome mi chiamai Fortuna.
Vi starete
chiedendo di mia madre: lei morì quando io avevo solo quattro anni ,ora ne ho
quindici e sono cambiate molte cose da allora; comunque tornando a noi,mia
madre morì sulla nostra nave chiamata “ La Fenice” perché la fenice (un animale mitologico)
quando muore prende fuoco ma poi rinasce dalle sue ceneri, e la nostra nave faceva lo stesso
(per modo di dire); la mia nave era un brigantino.
La bandiera era un teschio con
delle ossa e un fiocco attorno.
Che sbadata mi sono dimenticata di descrivermi.
Valentina Severi
Sono abbastanza alta, circa uno e sessantacinque, ho i capelli biondi come
l’oro, occhi di colore blu come l’oceano, labbra rosse come sangue e una
carnagione abbastanza chiara:
Mi piace
vestirmi elegante,oggi indosso il mio abito preferito, un cappello da capitano
con un fiocco rosso, un vestito rosso e nero con fiocchi rossi e degli stivali
col tacco a spillo, una delle cose che non posso fare a meno è il medaglione
appartenuto alla mia famiglia e un bracciale di mia madre.
Sono contenta
di essere entrata a fare parte di questa ciurma con la nave che si chiama” Le
ali della morte”.
Mi chiamo Naomi, ho 12 anni e
sono soprannominata Orecchie d’elefante perché porto orecchini che sono quasi
più grandi di me e mi fanno due orecchie enormi. Faccio parte della ciurma da
quando avevo 6 anni; i miei genitori erano dei pirati in gamba che purtroppo
vennero uccisi molti anni fa in uno scontro. Gli unici ricordi che mi sono
rimasti di loro sono: la bandana rossa che portava sempre mio padre e il
braccialetto d’oro di mia madre che porto sempre con me. Io rimasi sola ma i
miei compagni mi insegnarono a combattere e a difendermi e grazie a loro
diventai una vera e propria piratessa. Indosso quasi sempre pantaloni neri
larghi, una camicetta larga e un paio di stivaletti marroni con il tacco.
Colleziono orecchini da quando sono nata e a volte ne rubo alcuni come trofeo
delle navi che abbattiamo. Voglio svelarvi un segreto: la sera quando non
riesco a dormire mi sdraio vicino al timone e guardo le stelle finchè non mi addormento. 

Il mio nome è Iolanda e sono una piratessa. Dal giorno in cui è morta mia madre giro il
Mediterraneo con mio padre e la sua ciurma.
Sono molto agile e il mio compito è arrampicarmi sull'albero maestro per sistemare le vele.
Non mi separo mai dalla vecchia bandana di mia madre e dai suoi orecchini d'oro a cerchio e soprattutto dalla collana che mi regalò come porta fortuna. Attorno alla caviglia sinistra porto un fazzoletto rosso
arrotolato.
Sono molto agile e il mio compito è arrampicarmi sull'albero maestro per sistemare le vele.
Non mi separo mai dalla vecchia bandana di mia madre e dai suoi orecchini d'oro a cerchio e soprattutto dalla collana che mi regalò come porta fortuna. Attorno alla caviglia sinistra porto un fazzoletto rosso
arrotolato.
Irene
Verdinelli
Ciao a tutti io sono il pirata Benda Blu e il mio ruolo sulla nave e il cannoniere
le mie caratteristiche principale sono: come dice il mio nome ho una benda blu
sul mio occhio sinistro a differenza di altri pirati che la portano nera, ho
una vistosa cicatrice sul braccio sinistro che mi sono fatto mentre insieme al
mio equipaggio stavamo assaltando un'altra nave di pirati per prenderne il
bottino e ho i capelli castani scuri. Io in più ho una fedele sciabola che mi
ha accompagnato in tutte le imprese che abbiamo fatto io e la mia ciurma; me la
sono procurata quando un pirata di un'altra nave mi sfidò e anche se stavo per
essere ucciso la vidi dietro un barile di rum, feci una corsa velocissima per
prenderla e dopo un'estenuante battaglia riuscii a scaraventare in acqua il mio
avversario e dal quel giorno siamo inseparabili. Sono vestito con una camicia e
dei pantaloni corti che poi verranno raggiunti dai miei stivali inoltre ho una
cintura che serve a portare la mia sciabola e il mio pugnale per ogni evenienza.
Stavo dimenticando la mia corporatura è media, sono magro come un chiodo ma
nonostante io sia esile riesco comunque a svolgere bene il mio lavoro anche se
richiede molta forza.
Ero
nella magica foresta che si trovava al di là del mio villaggio quando vidi,
guardando verso l’oceano, quando vidi una nave che sembrava tutta d’oro!
Era
una nave pirata e i pirati erano…… dietro di me.
Lottai
per non farmi catturare, ma erano troppi e mi portarono via, con loro. Avevo
perso un occhio tentando di colpire uno della ciurma e il capitano provvide
…con un brillante puro.
Da
quel giorno alla ciurma piace chiamarmi Chiaro di Luna perché il brillante
diventa luminosissimo quando guardo la luna piena. Sono famosa tra i nemici per
la mia testa ricoperta di mille serpenti. Mi piace vestire scuro con pelle di
animali insieme a grandi e lunghi stivali sorretti da due lunghi serpenti
catturati con le mie mani. La mia arma preferita è l’arco perché con esso
riesco a colpire il centro di un minuscolo puntino. Purtroppo ho un grande
difetto: ho terrore dei ragni, i miei più acerrimi nemici. Arrivederci sul
ponte del brigantino.
Annalu Cibecchini
La ciurma del brigantino "Le ali della morte"
Nessun commento:
Posta un commento