mercoledì 30 ottobre 2013

Arrivo e esplorazione di Giannutri 4 ottobre 1668

Arrivo e esplorazione di Giannutri 4 ottobre 1668

Siamo sbarcati nell'isola di Giannutri e una parte della ciurma è andata a visitarla. Abbiamo percorso una ripida salita; eravamo dell'idea di tornare indietro ma abbiamo visto in cima alla collina una bellissima villa molto antica con una parte interamente distrutta e allora abbiamo resistito per cercare di arrivarci e visitarla. Si scivolava molto con quei piccoli sassolini che percorrono tutta la valle.  Si iniziavano a sentire degli odori invitanti e freschi. Non si sentiva alcun rumore e iniziammo a pensare che l'isola fosse disabitata e indifesa. Finalmente arrivammo alla stupenda villa e solo adesso ci rendiamo conto della sua inestimabile bellezza. La villa ha un'enorme terrazza accessibile direttamente dal mare tramite una scalinata. I pavimenti sono decorati con mosaici in bianco e nero. Abbiamo camminato a lungo e ora siamo davvero stanchi; sotto la villa ci sono degli olivi selvatici dove siamo andati a riposarci.



È stata una giornata molto calda e stando tante ore sotto il sole eravamo assetati. Ci siamo incamminati per visitare il resto dell'isola cercando qualcosa da poter bere. Dopo esser scesi abbiamo trovato delle abitazioni dei servi e dei magazzini. Siamo entrati e abbiamo visto delle botti, con la speranza di trovarsi un po' di vino o acqua le abbiamo
aperte ma erano tutte vuote!  Abbiamo cercato negli altri magazzini ma non ci trovammo niente neanche lì; ci mancava l’ultimo, siamo entrati e abbiamo aperto le botti ma sfortunatamente anche quelle erano vuote. Si è visto in un angolo della stanza vediamo un serbatoio pieno d’acqua. Ci siamo precipitati lì e uno alla volta iniziammo a bere. Alla fine, avevamo svuotato l'intero serbatoio e a quel punto, eravamo pronti per ricominciare ad esplorare l'isola. Siamo scesi e abbiamo visto delle abitazioni signorili ma ad un tratto.
L'isola tanto silenziosa si trasformò in un fracasso immenso, abbiamo iniziato a preoccuparci, quindi andammo a nascondersi dietro gli olivi. Erano arrivati altri pirati, stavano cercando anche loro il tesoro. Noi pirati, silenziosamente c'è ne andammo senza combattere perché sapevamo che non c'era traccia del tesoro. Senza farci vedere ritornammo ai magazzini e trasportammo le botti che erano al loro interno
facendo le rotolare lungo la valle; queste ci servivano per rinnovare le nostre date che tante erano ormai rotte. Prendemmo le nuove botti e il resto della ciurma le caricò sul brigantino e buttò via quelle vecchie.
Risalimmo sulla nave e ci diregemmo verso l’isola del Giglio.
Caterina e  Laura





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