sabato 22 marzo 2014

Incontro tra i pirati ...storie da raccontare

Incontro tra i pirati ...storie da raccontare





E dopo aver raccontato le storie dei pirati in giro per l'arcipelago Toscano hanno disegnato insieme.........















giovedì 13 marzo 2014

5 maggio 1669......... isola di Montecristo. Il sogno di un regno

5 maggio 1669......... isola di Montecristo. Il sogno di un regno


Quando finimmo di attraversare quella fitta vegetazione collocata nel perimetro dell'isola, trovammo una piccola chiesina, piccola quanto misteriosa. Dopo aver scrutato attentamente la chiesa scorgemmo una X dietro una colonna. Subito iniziammo a scavare per due lunghe ore e invece di trovare il tanto sospirato tesoro scoprimmo un'enorme grotta sotterranea, chissà quanto lunga, accompagnata da un ruscello color verde acqua. Mentre camminavamo osservavamo le lunghe file di oleandri che ci accompagnavano ai lati. Il cammino sembrava non terminare, ma quando la speranza era ormai perduta finalmente arrivammo ad una cascatella vicino ad un sasso sul quale un uomo pregava. Quest’uomo prima di essere monaco eremita ero stato un falegname: lavorava tutto il giorno e cantava canzoni per alleggerire il cuore. Poi presi i voti e andò in convento e dalla Prussica ed infine venne fin qua! 
Gli domandammo: “Che mangiavi in convento”? E lui iniziò a raccontare… “Brodo, pane e vino, mezza bottiglia al giorno. Dio sia lodato per il vino eccellente che ho sempre bevuto! Ricordo di una grave malattia che mi colpì e venne il Papa a farmi visita e mi baciò sul cappuccio e mi dette l’Olio Santo. Mi ordinò di mangiare anche se era Venerdì Santo e mandò qualcuno alla casa di una povera donna vedova che mi cucinò pollo, zuppa e dolci. Presi anche del vino. 
Non riuscivo però a guarire, avevo l’anima che soffriva perché mi raccontavano le riprovevoli azioni egli uomini. Così raccolsi le mie poche cose, i miei attrezzi e andai in quella piccola chiesetta lassù e vissi come un eremita. Nei secoli passati avevano abitato in Monte Cristo Benedettini, Cistercensi, che da qui si erano spostati a far del bene in tutta la Toscana. Ma poi erano arrivati i Saraceni ed erano sopravvissute soltanto le capre che sono state sempre qui con me. 
Mi sono salvato dalle ultime incursioni perché ero nascosto nella grotta dove ora mi trovate”. “Come trascorrevi le giornate? Pregavi molto”? “ Mi divertivo a dar la caccia alle capre, a esplorare l’isola alla ricerca di pietre e piante oppure osservavo il mare, come si alzava e ritirava dalle rocce”.
“Leggevi”? “Sì, le opere di un gesuita”.
“Cosa cresce sull’isola”?

“Soltanto mirtilli. Poi trovai un sacchetto di semi portati da un sardo e ho coltivato alcuni ortaggi. Ora mi sento molto debole, sono tanto malato e mi rimetto nelle mani di Dio. Se siete toscani portatemi sulla terra ferma, nell’ospedale di Santa Maria Novella a Firenze: Dio ve ne renderà merito! Voglio stare in Italia, non c’è paese nel mondo come L’Italia e gli italiani sono brave persone.  Io di storie e di persone ne ho conosciute molte!” "Ok, Barba bianca" dissi indicando l'eremita e continuai: "Sinceramente, se ti sei malato me ne importa ben poco e anche se stai male scommetto che sai dov'è quello che stiamo cercando!"
L'uomo, prima di parlare pensò un attimo a cosa dire finché non cominciò a parlare: " Sì, io so dov'é ció che cercate, ma ho promesso a mio fratello, prima che morisse, che lo avrei consegnato solamente a chi avesse avuto un cuore puro. Allora vediamo se avete un cuore puro e per capirlo dovete risolvere questo indovinello: “Non si può vedere, non si può toccare e nemmeno con il tesoro che potreste prendere, lo potreste comprare. Allora, cos'è?"
Tutti noi, in quel momento di silenzio che seguì, pensavamo come  come risolvere l’indovinello. Tale silenzio fu interrotto dalla voce di Joel Fuschian che, inspiegabilmente gridò: " Vi dichiaro marito e moglie, può baciare la sposa". Ma prima che potesse dire qualcos'altro, venne infilzato dall'affilata lama del capitano. A quel punto non mi trattenni e dissi: "Sicuramente il capitano non ha un cuore puro, “.
Tutti si misero a ridere, fino a quando dalla bocca di Giuly, la più giovane della nave, uscirono solo due parole, che zittirono tutti: "Il tempo!"
"Esatto!" disse l'eremita: "Signori avete con voi una donna dal cuore puro, quindi vi dirò dove si trova il tesoro". E continuò: "Andate alla torre di avvistamento e cercate il libro di mio fratello Oldnick e leggetelo a pag. 221 lì c'é il capitolo sul leggendario Serbian e le sue avventure, troverete scritto dove si trova il leggendario tesoro degli eremiti. Subito Benda Blu iniziò a scavare, tanta era la fretta di trovare il tesoro che nemmeno usó il piccone che ci eravamo portato, ma un semplice legnetto trovato lì accanto. Tanto era la nostra foga  che in pochi minuti il forziere era già dissotterrato. Subito la aprimmo e i nostri occhi luccicavano al vedere di tale bellezza; c'erano diamanti di ogni tipo. Subito il mio occhio puntò il fantastico diamante del carbone smarrito ormai da tempo dal capitan Serbian. Fin dall'inizio la nostra idea era quella di donare il prezioso diamante al capitano e così facemmo. È questa l'ultima immagine che rimarrà impressa nella mente: quella di noi commossi che regalavamo il diamante al nostro caro e amatissimo capitano.






27 aprile 1669 ...diario di bordo

27 aprile 1669  ...diario di bordo

Quella prigioniera é molto gentile appare le apparenze ma credo che mi nasconda qualcosa, anche se non so cosa. Non c'e la faccio più a vedere quelle catene sul suo corpo e quegli abiti rovinati. Mentre scrivo i colpi di cannone della scorza battaglia mi rimbombano in testa e le urla di quella povera gente la sento dentro di me, ma soprattutto mi ha colpito la scena di quella povera ragazza che veniva rapita. Al pensiero mi viene da piangere, infatti, voglio aiutarla a tornare a casa dato che é la mia unica amica sulla nave.

25 aprile 1669...diario di bordo

25 aprile 1669...diario di bordo

Odio questa nave, i pirati puzzano e non sono poi un gran bel vedere anzi sarebbe meglio che si mettessero un sacchetto in testa, cosa dico!non riuscirebbero neanche a capire cosa é un sacchetto. Invece sulla mia nave era tutto assolutamente perfetto... ma non sono qui per scrivere di questo, quindi mi dovrei presentare; Sono Grace Allen ma tutti sulla mia nave mi chiamano "Nodi Falsi" per via dei miei capelli rasta che non a tutti piacciono; ho un uccello esotico di nome Frouch di cui mi fido
ciecamente, anche perché è l'unico ricordo di mio padre.prometto di non scrivere più cose sdolcinate anche perché io non sono il tipo, quindi la smetto. Come ho già detto odio questo posto quindi ho appunto escogitato un piano per evadere, sopratutto perché non voglio che la mia ciurma si scomodi dopo quella cosa terribile, fortunatamente grazie alle lettere che mi porta il mio Frouch so che non é morto molto probabilmente perché chi ha tirato il coltello snob era molta precisa e così invece di colpire il petto ha colpito il braccio, questo è un miracolo!Insomma tutto questo per dire che fra un pó quando saró piú amica di Fortuna (una dama che si trovava in quel periodo sulla nave), le chiederó di coprirmi e quando ci saremo fermati manderó le posizioni geografiche in una lettera e cosí mi verranno a salvare; non è un gran che ma é il piano piú ragionevole che mi è venuto in mente. Ora devo andare penso che qualcuno mi stia spiando.
Grace