mercoledì 30 ottobre 2013

Facciamo di nuovo splendere Le ali della morte 15 dicembre 1668

Facciamo di nuovo splendere Le ali della morte 15 dicembre 1668


Prima di ogni battaglia noi corsari aggiustiamo e lucidiamo le armi della nave: mettendo un po' di grasso e di olio nei cannoni, cosi` migliorando le loro prestazioni.Le spade e le sciabole vengono affilate con particolari metodi e alle pistole si pulisce la canna di sparo, infine saldiamo il " cannone del timoniere" alla ringhiera perchè, spara delle palle di cannone da 10 o 5 cm di diametro, e quindi deve essere ben saldato alla ringhiera.
Abbiamo avuto l’autorizzazione del capitano per rinforzare l’Albero Maestro, per non farlo rovinare. 
Dopo la battaglia una vela della nave è risultata bucata per colpa della palla di cannone dei nemici e una parte è stata strappata dall’albero maestro. Maledetti inglesi!
Ora mi metterò a ricucirla mentre gli altri puliscono il ponte tutto sporco di sangue.

Ore 14.00
Sono già tante ore che rammendo per fortuna siamo in tre così tra due ore potremo ripartire verso nuovi luoghi da esplorare.
Ian aiuta un po’ mi un po’ in cambusa, Nina si impegna anche per far di nuovo splendere le armi e i meno fortunati …. Buttano in mare i corpi di coloro che sono passati a miglior vita o mani, piedi, dita, orecchi che sono stati mozzati.
Soltanto il capitano e il suo pappagallo Kiki sono nella cabina a organizzare altri attacchi: sul pavimento ci sono carte e mappe e neanche il posto per un piede!
Tatiana e Bianca


Sono stremato, ho pulito la mia pistola e ora mi concedo un ma che dico dei tanti bicchieri di rum.
Tagliateste è qui con me e la sua spada brilla più che mai! Lui stava per essere colpito ma io ho sparato prima del nemico: BOOM, BOOM e quel figlio di cane sembrava una rete per tonni.
Poi sono arrivati altri soldati, ci hanno fatti prigionieri, legati all’albero della nave ma, sempre con la mia pistola, ho sparato e il resto della ciurma è venuta ad aiutarci. Finalmente liberi e pronti per difendere il nostro brigantino e la nostra reputazione. Ma ora basta scrivere la bottiglia mi strizza l’occhiolino e vuole compagnia.       
  Enis

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