domenica 22 dicembre 2013

Ciurma all'assalto!!!!!

Ciurma all'assalto!!!!!

Percorso di ginnastica artistica ideato e realizzato dalla professoressa Gabriella Corzani con gli alunni della II A


3 gennaio 1669 ...le armi.... isola di Gorgona

3 gennaio 1669  le armi....isola di Gorgona



Prima di ogni battaglia noi corsari aggiustiamo e lucidiamo le armi della nave: mettendo un po' di grasso e di olio nei cannoni, cosi` migliorando le loro prestazioni.Le spade e le sciabole vengono affilate con particolari metodi e alle pistole si pulisce la canna di sparo, infine saldiamo il " cannone del timoniere" alla ringhiera perche, spara delle palle di cannone da 10 o 5 cm di diametro, e quindi deve essere ben saldato alla ringhiera . 

Abbiamo avuto l’autorizzazione del capitano per rinforzare l’Albero Maestro, per non farlo rovinare. 












Dopo una lunga e sanguinosa battaglia ripartimmo e ci dirigemmo verso l'isola di Gorgona. Durante il viaggio ci imbattemmo in una forte tempesta, ma fortunatamente ne uscimmo tutti salvi.



Arrivati sull'isola notammo subito una ricca e folta vegetazione ornata da limpide sorgenti e quindi ne approfittammo per rifornirci d'acqua. Io ed altri miei compagni scorgemmo tra la vegetazione delle possenti mura in cima al colle dell'isola. Chiamammo il resto della ciurma e ci incamminammo verso quella fortezza. Mentre camminavamo notammo delle case abbandonate e in pessime condizioni. Continuando il percorso capimmo che dietro quelle enormi mura c'era un monastero, probabilmente disabitato. Provammo ad entrare nella fortezza, ma fummo fermati da un uomo con una tunica marrone e una corda stretta intorno alla vita. Quest'uomo ci cacciò e con la faccia impaurita scappò dentro il monastero. Da una piccola fessura delle mura vedemmo un uomo che ci osservava da quando eravamo arrivati; provammo ad avvicinarci e gli dicemmo che eravamo venuti in pace e che eravamo lì perchè ci serviva della legna per riparare la nostra nave che era stata danneggiata dalla tempesta; con una voce flebile il monaco ci disse che potevamo prendere tutta la legna che volevamo a patti che non danneggiassimo il loro monastero. Quando avevamo finito di parlare con il monaco radunammo la ciurma per andare ad abbattere gli alberi. Tagliammo circa 30 alberi e così riuscimmo a riparare la nave. Finite tutte le riparazioni ripartimmo per intraprendere il viaggio tra le isole toscane verso Capraia.


Maria Vittoria Angeletti

Irene Verdinelli

Sara D'Auria





sabato 14 dicembre 2013