3 gennaio 1669 le armi....isola di Gorgona
Prima di ogni battaglia noi corsari aggiustiamo e lucidiamo le armi della nave:
mettendo un po' di grasso e di olio nei cannoni, cosi` migliorando le loro
prestazioni.Le spade e le sciabole vengono affilate con particolari metodi e
alle pistole si pulisce la canna di sparo, infine saldiamo il " cannone
del timoniere" alla ringhiera perche, spara delle palle di cannone da 10 o
5 cm di diametro, e quindi deve essere ben saldato alla ringhiera .
Abbiamo avuto l’autorizzazione del capitano per rinforzare l’Albero Maestro, per
non farlo rovinare.
Dopo una lunga e sanguinosa
battaglia ripartimmo e ci dirigemmo verso l'isola di Gorgona. Durante il viaggio
ci imbattemmo in una forte tempesta, ma fortunatamente ne uscimmo tutti salvi.
Arrivati sull'isola notammo subito una ricca e folta vegetazione ornata da
limpide sorgenti e quindi ne approfittammo per rifornirci d'acqua. Io ed altri
miei compagni scorgemmo tra la vegetazione delle possenti mura in cima al colle
dell'isola. Chiamammo il resto della ciurma e ci incamminammo verso quella fortezza.
Mentre camminavamo notammo delle case abbandonate e in pessime condizioni. Continuando
il percorso capimmo che dietro quelle enormi mura c'era un monastero, probabilmente
disabitato. Provammo ad entrare nella fortezza, ma fummo fermati da un uomo con
una tunica marrone e una corda stretta intorno alla vita. Quest'uomo ci cacciò
e con la faccia impaurita scappò dentro il monastero. Da una piccola fessura
delle mura vedemmo un uomo che ci osservava da quando eravamo arrivati;
provammo ad avvicinarci e gli dicemmo che eravamo venuti in pace e che eravamo lì perchè ci serviva
della legna per riparare la nostra nave che era stata danneggiata dalla
tempesta; con una voce flebile il monaco ci disse che potevamo prendere tutta la legna che volevamo a patti che non danneggiassimo il loro monastero.
Quando avevamo finito di parlare con il monaco radunammo la ciurma per andare
ad abbattere gli alberi. Tagliammo circa 30 alberi e così riuscimmo a riparare
la nave. Finite tutte le riparazioni ripartimmo per intraprendere il viaggio
tra le isole toscane verso Capraia.
Maria Vittoria Angeletti
Irene Verdinelli